Niente è come sembra
“Niente è come sembra.” Questa affermazione potrebbe causarti un senso di disagio. E’ naturale.
Perché l’ultima cosa che desideri è non saper valutare cosa hai di fronte e/o non saper prepararti adeguatamente per ciò che potrebbe arrivare.
La tau mente desidera solo controllare e pianificare. E’ il suo ruolo principale, si occupa della tua sopravvivenza e il controllo e la pianificazione sono due strumenti molto appropriati in quella direzione.
Il problema però è che la tua mente non 'vede' la realtà, ma la interpreta e la interpreta secondo delle impostazioni mentali che ha accettato come vere. Per cui se sei convinto di certe cose, filtri inconsciamente ciò che colpisce i tuoi sensi sulla base di quella convinzione e trovi solo conferme alla tua impostazione mentale. E’ per questo che certe volte non vediamo ciò che sta di fronte ai nostri occhi. Perché non fa parte della nostra impostazione mentale e quindi non viene considerato dalla nostra vista. Noi non vediamo con gli occhi, vediamo con la mente.
I programmi inconsci che abbiamo memorizzato sono quelli che guidano le nostre possibili esperienze in una direzione o in un’altra.
Buona parte di questi programmi sono programmi collettivi: le tradizioni famigliari, gli usi e costumi sociali, i comandamenti religiosi, le regole di convivenza civile delle nostre nazioni, le costituzioni, l’educazione scolastica… Abbiamo imparato a conoscere e comportarci sulla base di una serie infinita di indicazioni che ora costituiscono la nostra impostazione mentale e determinano ciò che vediamo e come lo vediamo e ciò che non vediamo.
E’ grazie a questo meccanismo implicito che si creano le appartenenze e gli schieramenti che rappresentano solo possibilità interpretative condivise della realtà ma nessuno schieramento è più vero o più giusto di un altro.
Tutto è relativo e niente è come sembra, perché a seconda del punto di osservazione la prospettiva cambia.
Perché questa riflessione? Perché mai come ora è necessario abbandonare ogni attaccamento a ciò che abbiamo considerato vero e reale. Se restiamo rigidamente attaccati a ciò che crediamo di vedere rischiamo di cadere in una trappola molto pericolosa.
La società che pensavamo di conoscere e navigare con un certo grado di familiarità, fiducia e sicurezza non corrisponde esattamente alla narrativa a cui abbiamo creduto. Tante “verità” scomode stanno venendo a galla, alcune veramente molto al di la di ciò che avremmo mai potuto immaginare e ti potrai sentire estremamente confuso, sconcertato e molto probabilmente anche impaurito. Ma la cosa peggiore che potresti fare è allontanarle perché non corrispondono alla realtà che sei abituato a vedere. La nostra evoluzione umana in questo momento ha bisogno di una forte rottura con modelli che non corrispondono più alla consapevolezza che abbiamo raggiunto e questa rottura sta portando a galla aspetti della realtà che erano nascosti alla nostra percezione proprio a causa delle impostazioni mentali dominanti.
“Niente è come sembra”. Accettare questa affermazione crea uno spazio nella tua coscienza, ti permette di accettare ciò che va oltre il conosciuto e il familiare, ti regala flessibilità.
Dopo questa apertura la cosa più importante per te sarà non cercare risposte fuori ma solo dentro di te. Coltiva la capacità di sentire da dentro cosa è giusto e cosa no perché questo sarà per un pò l’unico GPS che funziona davvero. Sta finendo l’era dei guru, delle istituzioni che dettano regole di comportamento, stiamo finalmente entrando nella fase in cui ognuno di noi diventerà sempre più consapevole della sua identità, della sua libertà, del suo potere e del suo grado di responsabilità individuale e collettiva.
Abbiamo tutti un senso e un compito, ma soprattutto abbiamo tutti un enorme potere personale che è stato ampiamente manipolato per anni e di cui possiamo riappropriarci ora. Il non credere ciecamente a ciò che i tuoi occhi vedono è la prima concreta azione che puoi fare per incominciare ad usarlo.
(pic credits Randy Jacob - Unsplash)
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MARIA ADELE DE LUCA 04/05/2021 7:48pm (4 anni fa)
grazie Annalisa, un buon spunto di riflessione, te ne sono grata
Annalisa Ponti 04/05/2021 11:27am (4 anni fa)
E' stato cosi per tanti Alejandro. Il vedere qualcosa che gli altri non vedevano nello stesso modo li ha fatti sentire isolati e anche sbagliati a lungo. Ma la comprensione ci libera. E la comprensione in questo caso è la comprensione della completa unicità della nostra propsettiva anche se 'apparteniamo' a famiglie, gruppi e collettività. La nostra coscienza viene da molto più lontano del nostro corpo. E possiede una prospettiva unica già prima di nascere.
ALEJANDRO GARRETTA 04/05/2021 10:12am (4 anni fa)
Lo trovo molto stimolante . Ho sempre creduto che le cose non sono come sembrano ma, mi sentivo a disaggio e diverso, cercavo di omologarmi al resto perché mi dava senso si appartenenza . Ora invece, vedo più chiaro. Grazie !
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