"Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo"
Il Mahatma Ghandi pronunciava queste parole più di 70 anni fa e ci affidava una formula magica di cui ho compreso pienamente la portata solo grazie alla fisica quantica.
In un Universo di natura energetica, come quello nel quale ora siamo finalmente consapevoli di vivere, tutto è vibrazione e frequenza e solo la risonanza con un’altra frequenza ci permette di sperimentare quella vibrazione. Non possiamo sperimentare la pace se non siamo pace noi stessi. Non possiamo sperimentare gioia se non siamo gioia noi stessi, non possiamo sperimentare equilibrio se non siamo equilibrio noi stessi.
E’ come quando scegli un canale televisivo, Non puoi vedere la programmazione Rai se sei sulla banda di frequenza di Mediaset…
Non possiamo creare pace con una rivoluzione aggressiva o con la critica e l’opposizione perché esse non sono vibrazioni di pace. Non possiamo creare equilibrio se siamo schierati in una fazione qualunque essa sia, perché vibriamo sull’energia della polarizzazione.
Ma allora come si esce da questo impasse se non possiamo “metterci contro” tutto ciò che non va, che non ci piace e che vorremmo diverso?
Dobbiamo accoglierlo e trasformarlo. Te la ricordi la parabola del “figliol prodigo”? Io ricordo che mi ha sempre fatto innervosire quel padre che sembra valorizzare di più il figlio ribelle e disgraziato che ritorna a lui invece di quello che lo ha sempre rispettato e amato. Prima lo lascia andare senza giudicarlo e senza inseguirlo, continuando ad occuparsi dei suoi affari senza serbare rancore, poi lo accoglie, lo riveste e lo celebra e festeggia quando ritorna da lui. Sembra un atto di debolezza ed una palese ingiustizia ed invece è la chiave per capire come il giudicare e lo schierarsi contro avrebbero solo perpetuato la separazione.
Devi essere amore per sperimentare l’amore. Devi continuare a credere nell’amore, nonostante tutto fuori sembri urlare il contrario, per creare l’amore.
Non noti la magistrale coincidenza di questa immagine con il momento storico che stiamo vivendo?
Siamo totalmente immersi in situazioni sempre più estreme che stanno mettendo a dura prova la nostra capacità di non scivolare sempre più a fondo nel tranello della polarizzazione e della separazione. Le circostanze, la situazione ci stanno facendo sperimentare la sensazione di perdere tutto: qualità di vita, libertà di movimento, possibilità di socializzare, benefici ma anche libertà costituzionali. E’ come essere chiusi in una stanza che diventa sempre più piccola e ti viene voglia di urlare per la rabbia e la disperazione.
Ma cosi perdi.
Perdi perché resti incastrato nella vibrazione della rabbia e della paura.
Il tuo più potente atto di libertà è quello di cambiare canale e programmazione. Espandi la tua coscienza e diventi più grande della stanza. Fino al punto che non ti rendi più nemmeno conto che la stanza esiste.
Non focalizzarti su ciò che ti tolgono, crea ciò che vorresti, non adeguarti e non rimpicciolirti. Inventa ed espanditi. Non potrai fare quello che facevi prima, fai cose nuove. Ti puoi muovere anche stando fermo se crei un movimento di opinione che travalica le barriere e i passaporti vaccinali e non. Puoi fare tantissimo da dove sei.
Basta essere ciò che desideri. Coltiva quella vibrazione, dalle voce, interpretala, vivila, rappresentala, manifestala.
"Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo" e abbraccia chi apparentemente ti sta togliendo la libertà di andare dove vuoi perché in realtà lui non lo sa, ma ti sta regalando la possibilità di essere dovunque.
(pic credits Vonecia Carswell - Unsplash)
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Comments
Annalisa 04/08/2021 2:55pm (3 anni fa)
Carissima Cristina, la comprensione di quella parabola cosi come di tante altre parabole di Gesù
avviene quando comprendi che il piano fisico non è la tua vera natura ma solo uno spazio dove la tua essenza energetica (che è Amore) sta facendo un'esperienza fisica dell' Amore. Tutti noi stiamo cercando di ricordare chi siamo andando oltre le reazioni istintive di difesa e protezione che sono tipiche della personalità umana. Il padre della parabola sa di essere Amore, ma sa anche che il figlio invece è ancora intrappolato nella sua illusione fisica e lo lascia sperimentare, rispettando il suo libero arbitrio. ma quando torna dall'Amore (il Padre) chi è Amore non può che esprimere accoglienza e amore.
E' come giocare lo stesso gioco ma seguendo regole diverse: il figlio si identifica con il suo aspetto umano e gioca attraverso le regole della sopravvivenza fisica, il padre si identifica con la sua natura energetica-spirituale e gioca attraverso le leggi evolutive dello spirito (Amore).
Cristina Mentasti 04/08/2021 12:45pm (3 anni fa)
Anch'io ragiono sempre sulla parabola del figlio al prodigo....fatico tanto ad accoglierla...come si fa???
Claudia 01/08/2021 5:48pm (3 anni fa)
Bellissimo e tempestivo, diffonderò!!
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