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Non e' cio' che fai per vivere che conta...

Non e' cio' che fai per vivere che conta, e’ cio’ che fai della tua vita che conta.

Ho recentemente fatto una piccola presentazione su questo tema e, siccome mi sta particolarmente a cuore, voglio condividerlo anche con te.

Spendiamo la prima parte della nostra vita ad occuparci della nostra carriera professionale con meticolosita’ ed impegno. Studiamo, ci impegniamo ad imparare costantemente qualcosa di nuovo, ci identifichiamo con "mission" aziendali che richiedono la nostra devozione e il nostro focus completo, acquisiamo competenze e cresciamo in esperienza accumulando un risultato dopo l’altro, fino al punto in cui, per mille ragioni diverse, spesso, ci sentiamo spiazzati.

A me e’ successo poco dopo i quarant’anni. 

Improvvisamente quella vita e quella carriera non mi hanno riempito piu’ il cuore. Mi sono sentita chiaramente alienata da cio’ che ero diventata. 

Non perche’ avessi fatto qualcosa di male, assolutamente no. Ma perche’ cio’ che ero diventata e che si prendeva l’80% del mio tempo e delle mie risorse, non mi rappresentava piu' completamente.

Davo troppa energia ad un ruolo cresciuto in un modo abnorme e negavo a tante altre parti di me stessa il necessario spazio ed ossigeno.

Risultato, non ero piu’ felice, nonostante non mi mancasse nulla, ma proprio nulla, in termini di “accessori di vita”. 

Perche’ finiamo in questi colli di bottiglia? Perche’ ad un certo punto perdiamo il contatto con cio’ che davvero conta per noi e, nelle nostre scelte, ci facciamo guidare dalle convenzioni, da cio’ che e’ considerato convenzionalmente e socialmente corretto. Fare carriera nel lavoro e’ una di queste convenzioni. 

Ma e’ davvero la tua motivazione ed il tuo drive profondo? E’ per quello che hai scelto il lavoro che fai? Per avere piu’ lustro, piu’ potere e piu’ soldi? 

Se e’ davvero cosi, dovresti essere profondamente felice ogni volta che ti viene riconosciuto un ruolo piu’ grande ed una responsabilita’ maggiore. 

In realta’ questo non succede a tutti. 

C’e’ chi piu’ cresce professionalmente e piu’ si ritrova impegnato nel suo ruolo professionale piu’ si sente a disagio, perche’ in realta’ sta perseguendo un obiettivo (la carriera) che non e’ il suo obiettivo primario. 

Che fare allora? Bisogna trovare il coraggio di fermarsi e ritrovare chiarezza. 

Bisogna fermarsi e capire cosa da’ veramente gusto e senso alla tua vita. 

Bisogna capire cosa ti motiva, cosa ti appassiona, cosa ti riempie davvero. 

E avere il coraggio di sceglierlo. 

Anche se significa cambiare strada, anche se significa interrompere, anche se significa ricominciare da zero. 

Perche’ e’ proprio vero, non e’ cio’ che fai per vivere che ha il potere di darti felicita’ ma e come ti rappresenta cio che fai che ha la capacita’ di riempirti di una gioia profonda, autentica ed inarrestabile. 

Il nostro senso di soddisfazione profonda deriva dal poter manifestare completamente chi siamo attraverso i ruoli che scegliamo di interpretare. 

Io l'ho scoperto su di me: solo quando ci sentiamo veri, integri, interi, solo quando non compromettiamo i nostri valori profondi attraverso le nostre azioni noi siamo inconfutabilmente felici.

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Comments

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  • Annalisa 11/03/2015 4:29pm (10 anni fa)

    Brava Cristina, torniamo a farci tante domande e la nostra vita assomigliera' davvero a noi stessi...

  • Cristina Mentasti 11/03/2015 4:24pm (10 anni fa)

    Grazie Annalisa spesso ricordare questo serve tanto a me!

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