Il Mito della Normalità
Sto leggendo un libro intenso e meraviglioso del dott. Gabor Matè che si intitola “Il mito della normalità : trauma, malattia e guarigione in una cultura tossica” e il mio cuore si illumina di gratitudine ad ogni capitolo per la lucidità con cui il dott. Matè elabora conclusioni, a cui ero giunta intuitivamente e con cui sono pienamente d’accordo, in una maniera scientifica e rigorosa che sarà di assoluto aiuto a centinaia di migliaia di persone che lo leggeranno.
Il tema principale del libro è legato all’illusoria “normalità” in cui stiamo vivendo. Come esseri umani tendiamo a considerare normale ciò che è sano e naturale, ma nell’attuale cultura e società in cui viviamo ciò che caratterizza il nostro stile di vita, e a cui ci siamo abituati, non è ne sano ne naturale, anzi in realtà è proprio l’opposto e minaccia la nostra salute promuovendo ogni genere di malattia. Le malattie, che consideriamo anormali, sono in realtà la normale risposta del nostro corpo alle circostanze non sane in cui viviamo. Quindi, sostanzialmente, l’uomo moderno vive in un paradosso, avendo inconsapevolmente accettato un modello socioeconomico e sanitario che promuove l’anormalità e che genera sempre più depressione, disperazione e malattie.
Ci siamo conformati a stili di vita aberranti, dove lo stress, la competizione, la mancanza di empatia, saggezza ed ascolto hanno sostituito il rispetto, l’onore, la solidarietà e il buonsenso, ma poiché queste sembrano essere le naturali regole del gioco, invece di metterle in discussione ci adeguiamo massacrando il nostro equilibrio psico-fisico ed emozionale finché il nostro corpo o la nostra psiche non si lacerano da qualche parte manifestando ansia, depressione, tendenze suicide, dipendenze da sostanze varie o addirittura patologie anche mortali. Il dott. Matè entra poi nello specifico di come e quanto ogni tipo di trauma incida sulla evoluzione della nostra personalità e della nostra salute, ma non voglio addentrarmi in questo tema ora, quanto rimanere sulle riflessioni che il mito della normalità mi ha generato.
Il nostro più grande errore è aver creduto e continuare a credere che la società e i governi abbiano a cuore la salute, la sicurezza e la felicità dei cittadini, in realtà questi tre aspetti fondamentali della nostra vita sono una nostra responsabilità personale e solo quando saremo capaci di prendere le distanze da ciò che ci sta spezzando e facendo ammalare potremo recuperare quell’equilibrio psicofisico che è alla base della nostra salute. Quello che sto per dirti ti sembrerà brutale, ma è finita l’età dell’innocenza. E’ sempre più ovvio che la qualità della nostra vita sta degenerando perché per il sistema la nostra salute e il nostro benessere non sono affatto prioritari.
Dobbiamo avere il coraggio di ripensare alla nostra vita a partire da noi, dai nostri valori personali, da ciò che dà senso e significato al nostro essere donne ed uomini di una società moderna dove abbiamo a disposizione illimitate risorse, conoscenze ed opportunità per generare benessere e salute per tutti. E imparare a fare scelte coerenti con ciò in cui crediamo, imparando a dire no a tutto ciò che compromette la nostra integrità. Tutto ha smesso di funzionare per il verso giusto da molto tempo. Ma inconsapevolmente sono le nostre ansie e le nostre paure che contribuiscono all’espansione di questo paradosso assurdo, perché ci fanno accettare ciò che normale non è.
Il prezzo che stiamo pagando è la disconnessione dalla nostra identità profonda, la mancanza di motivazione e di senso che ci porta ad essere sempre più insoddisfatti, stressati e alienati, ma se incominciamo a vedere l’assurdità in cui siamo finiti e riusciamo a recuperare un pò di chiarezza rispetto a noi stessi, noi abbiamo davvero il potere di ribaltare tutto questo modello perverso. Perché ognuno di noi sta facendo la sua parte dentro di esso e se smettiamo di farla e spostiamo invece la nostra attenzione su come utilizzare il nostro talento e la nostra 'expertise' verso un modello veramente normale di evoluzione, l’ago della bilancia inevitabilmente si sposta.
Dobbiamo solo avere il coraggio di farlo questo primo passo. Ognuno per sé. Ognuno per il ruolo o i ruoli che ricopre e, d’incanto, avremo centinaia di risorse per costruire un nuovo modello di società dove la normalità sara finalmente espressa da tutto ciò che è sano e normale. Come dovrebbe essere.
(pic credits - Unsplash, Christopher Machicoane Hurtaud)
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MariaGrazia Squillace 04/03/2023 10:54am (21 mesi fa)
Credo e sottoscrivo ogni parola del pensiero del dott. Gaber Maté, precisando, riferendomi in particolare alla conclusione di questo profondo pensiero e alle modalità di vita cui lo stesso si riferisce, che il coraggio di fare i primi passi in questa direzione l'ho messo già in pratica da tanto tempo.
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