Gratitudine

Nella nostra esperienza umana esiste un sentimento che è totalmente risolutivo di tutto e si chiama gratitudine. Ma la gratitudine piena e sincera è una conquista che si raggiunge solo lasciando andare un sacco di cose, soprattutto le aspettative e quel malcelato senso di “aver diritto” a ricevere riconoscimento e gratitudine sulla base di ciò che abbiamo fatto. 

La vera gratitudine non dipende da alcun risultato, è invece una esperienza di allineamento e risonanza con un ordine molto più grande di noi. In altre parole è una sincronizzazione ad una comprensione che ci sfuggiva ed ora appare cosi lucidamente chiara, al punto da suscitare una emozione viscerale di apprezzamento e ringraziamento. Nasce spontaneamente quando improvvisamente capiamo il significato di qualcosa che ci ha tormentato per tanto tempo, o quando vediamo la perfezione nascosta in un dettaglio od in una sincronicità. E’ stupore, meraviglia e gioia combinate insieme perché in quel momento la nostra coscienza si allarga ad un livello più ampio e vediamo ciò che eravamo incapaci di cogliere prima. 

Nella nostra vita ci siamo abituati a vivere una versione molto ridotta di gratitudine, una versione piuttosto scialba rispetto al vero potere di questo sentimento. Siamo solitamente grati quando qualcuno ci apprezza o fa qualcosa di valore per noi, quando veniamo riconosciuti e premiati, quando riceviamo ciò che desiravamo o ci aspettavamo di ricevere. Quindi ci permettiamo di essere grati solo quando le cose che ci succedono sono “positive”, ma è davvero innaturale per noi provare gratitudine per chi ci critica o ci ferisce, o per le cose che sembrano aggravare la nostra vita o procurarci dolore. Anzi, la nostra reazione in questi casi è solitamente opposta: proviamo risentimento, disprezzo, senso di ingiustizia e desiderio di rivalsa…  

E questo succede perché siamo semplice incapaci di vedere il quadro completo ed il valore di quel “frammento negativo” di esperienza nel contesto completo della nostra vita. Ci mancano informazioni importanti che la nostra mente conscia non raccoglie a causa della nostra programmazione subconscia. 

Sono certa che sarà capitato anche a te di rivalutare completamente un accadimento che in origine avevi identificato e vissuto come profondamente negativo tipo un licenziamento, una separazione, la rottura di un’amicizia, un trasferimento famigliare, e scoprire come in realtà quella congiuntura sia stata il punto di svolta necessario perché la tua vita si muovesse in una nuova direzione e tu potessi sperimentare qualcosa che sarebbe stato impossibile o difficile da vivere se tale evento non si fosse verificato. In quel momento in cui comprendi il valore ed il significato positivo di quel passaggio necessario ogni dolore scompare e resta solo la gratitudine. 

Ma il vero segreto di una vita appagata e serena è legato alla tua capacità di percepire l’equilibrio tra risentimento e gratitudine in tutto quello che succede ed in tempo reale. In altre parole è la tua capacità di comprendere la perfezione della Vita in ogni istante. La mente umana non riesce a farlo, perché si alimenta di percezioni e proiezioni filtrate e polarizzate, la mente umana vede solo un lato della medaglia e rigetta l’altro immediatamente e completamente. E’ un meccanismo assolutamente naturale legato al design di una mente la cui agenda principale e è la difesa della tua sopravvivenza. La mente fa ciò che deve fare. Ma tu non sei la tua mente. 

Tu sei la coscienza che usa questa mente e questo corpo per fare una esperienza di vita fisica. E quando comprendi che tutto ha un significato evolutivo per te, e la vita in ogni momento ti sta solo proponendo qualcosa che ti permette di allargare la tua coscienza e la tua saggezza, allora smetti di lottare contro ciò che reputi negativo e smetti di crearti aspettative solo positive e semplicemente accogli e studi quello che arriva perché sei affamato di comprensione e di quella gratitudine che ti porta verso il cielo. 

Lo so, non è scontato e non è semplice comprendere tutto questo, perché ci siamo abituati ad identificarci con la nostra mente ed i nostri pensieri e viviamo nella presunzione di credere che ciò che percepiamo individualmente sia la verità assoluta. E questa presunzione è una delle ragioni più rilevanti della sofferenza umana perché ci porta a rifiutare, competere o lottare contro la verità degli altri. Ma ognuno di noi possiede solo un frammento di verità e, come in un puzzle di dimensioni cosmiche, tutto diventa chiaro e ci appare perfetto solo quando tutti i pezzi cadono al loro posto. 

Il mio desiderio con questa riflessione è semplicemente che tu possa diventare più curioso rispetto a te stesso e alla tua vita. Vorrei spingerti a mettere in discussione le tue convinzioni e le tue aspettative per poter allargare lo sguardo e vedere ciò che è sempre stato davanti ai tuoi occhi e che ha il potere di sciogliere ogni stress, ogni ansia e preoccupazione: la vera consapevolezza di chi davvero sei. 

(Pic courtesy Kiy Turk for Unsplash)

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